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L'associazione Voce Amica Firenze per mantenere la propria indipendenza non fa riferimento ad
alcuna
struttura, nè pubblica nè privata, e si sostiene
esclusivamente con le quote associative dei propri volontari, con i proventi del 5 per mille, con
donazioni
di privati e con
la partecipazione a bandi di progetti privati.
Un doveroso ringraziamento va a questo proposito
alla
Fondazione Cassa di Risparmio di
Firenze
Donazione del 5 per mille
Dona il tuo 5 per mille ad
ASSOCIAZIONE TELEFONO VOCE AMICA FIRENZE
ODV
Un gesto semplice per aiutarci ad offrire il nostro servizio
Come donare il 5×1000
Inserisci sulla tua dichiarazione dei redditi la tua firma e il codice fiscale:
nello spazio dedicato al
“Sostegno degli enti del terzo settore iscritti al RUNTS, ecc”.
 
Cos'è il 5 per mille
Il 5 per mille è una misura fiscale che consente ai contribuenti di destinare una quota
dell’IRPEF
(pari, appunto, al 5 per mille dell’imposta sul reddito delle persone fisiche) a enti che si
occupano
di attività di interesse sociale, come associazioni di volontariato e di promozione sociale,
onlus,
associazioni sportive che svolgono prevalentemente attività socialmente utili, enti di ricerca
scientifica e sanitaria
Non è una donazione, quindi non beneficia delle connesse agevolazioni fiscali (non si può
detrarre dalle
tasse), ma non comporta neppure oneri aggiuntivi (in pratica non costa nulla) in quanto il
contribuente è comunque tenuto a pagare l'IRPEF
Istituito nel 2006 in forma sperimentale, il 5 per mille è diventato un mezzo di
sostentamento
indispensabile per gli enti non profit; grazie ad esso, i cittadini, con le loro preferenze,
permettono
uno sviluppo armonico e responsabile del cosiddetto terzo settore, anche in virtù del fatto che
le associazioni sono tenute a dimostrare come hanno impiegato le risorse ricevute
 
Sussidarietà orizzontale
Il 5 per mille rappresenta per il cittadino un modo democratico per sostenere attività
socialmente utili
senza alcun aggravio, mentre per lo Stato si tratta di una voce di spesa, dal momento che una
porzione
del gettito fiscale risulta vincolata alle finalità scelte dal cittadino. Potendo scegliere i
beneficiari di una quota dell'imposta sul reddito, il contribuente esercita una sovranità
inusuale, dal
momento che di solito spetta al Parlamento stabilire l'impiego del gettito fiscale
Gli elenchi dei soggetti beneficiari del 5 per mille sono pubblicati sul portale dell'
Agenzia delle Entrate,
dove è presente anche un motore di ricerca che permette di individuare tutti gli enti
iscritti
Il 5 per mille è una forma di sussidiarietà orizzontale
, un principio che implica la collaborazione del cittadino con le istituzioni per l'attuazione
di
interventi socialmente rilevanti
 
Differenza tra 5 per mille e 8 per mille
Il contribuente in sede di dichiarazione dei redditi è invitato a esprimere anche la propria
preferenza
sul cosiddetto 8 per mille dell’IRPEF, ossia sulla possibilità che lo Stato devolva l'8 per
mille
dell’intero gettito fiscale a una confessione religiosa di sua scelta.La scelta può essere
operata tra
Stato, Chiesa Cattolica, Chiesa Avventista del settimo giorno, Assemblee di Dio in Italia,
Chiese
Metodiste e Valdesi, Chiesa Luterana in Italia, Comunità Ebraiche Italiane, Unione Buddhista,
Unione
Induista, Chiesa Apostolica, Diocesi Ortodossa Italiana, Unione Cristiana Evangelica
Battista.
Sulla base delle scelte operate dai contribuenti sono poi effettuati gli opportuni calcoli per
attribuire a ciascun soggetto la relativa quota di gettito sulla base delle percentuali
ottenute. È molto
importante non confondere il 5 per mille con l'8 per mille: si tratta di due misure diverse e
non alternative l’una all’altra
 
Storia del 5 per mille
Il 5 per mille è stato introdotto in maniera sperimentale con la Legge Finanziaria del 2006 per
sostenere, attraverso la destinazione di una quota di IRPEF, le organizzazioni non lucrative, le
attività di ricerca scientifica e sanitaria e le attività socialmente utili svolte dai
Comuni
I contribuenti hanno da subito aderito in maniera massiccia e di gran lunga superiore alle
aspettative:
ben 16 milioni di italiani hanno partecipato alla prima edizione, dimostrando una particolare
preferenza per il settore non profit
Nel 2009, tra le finalità del contributo, è stato introdotto il finanziamento alle associazioni
sportive
dilettantistiche e l'anno successivo il tetto massimo, che era stato fissato nel 2007 a 250
milioni di euro, è stato innalzato a 400 milioni
Il 5 per mille riguarda solo l'imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) e non delle
società
(IRES), gli imprenditori possono però aderire al contributo tramite la dichiarazione dei propri
redditi
personali.
La legge n. 111 del 2011 ha inserito le attività di tutela e rivalutazione dei beni culturali e
paesaggistici tra le finalità del 5 per mille
La legge n.190 del 23/12/2014 ha poi stabilizzato il contributo, rendendolo una fonte sicura e
costante
di finanziamento per gli enti non profit. Tale legge ha altresì fissato un tetto massimo pari a
500 milioni di euro da destinare al 5 per mille, sia per il 2015 sia per gli anni
successivi
Per garantire la massima trasparenza, la Legge ha introdotto nel 2008 l'obbligo per le
associazioni di
stilare, entro un anno dall'incasso, un rendiconto che illustri dettagliatamente come sono state
utilizzate le somme ricevute. I cittadini potranno controllare in quali attività è stato
investito il roprio 5 per mille, consultando i siti dei Ministeri competenti
Bonifico bancario o Paypal
Benefici Fiscali
Le donazioni effettuate tramite Bonifico bancario o Carta di Credito godono dei benefici fiscali
previsti dal
Codice del Terzo Settore per le Organizzazioni di Volontariato (OdV)
I benefici posso essere richiesti con due diverse modalità alternative tra loro, così come previsto
dall'art. 83 del codice citato, ricordando che la nostra Associazione non svolge alcuna
attività a carattere commerciale. Per decidere quale delle due modalità è più conveniente, occorre
far riferimento al reddito complessivo del contribuente, tenendo presente che la seconda modalità
diviene conveniente per i redditi di maggiore importo
Detrazione d'imposta del 35%
Il primo comma dell'art. 83 prevede che "Dall'imposta lorda sul reddito delle persone fisiche si
detrae un importo pari al 30 per cento degli oneri sostenuti dal contribuente per le erogazioni
liberali in denaro o in natura a favore degli enti del Terzo settore non commerciali di cui
all'articolo 79, comma 5, per un importo complessivo in ciascun periodo d'imposta non superiore
a 30.000 euro. L'importo di cui al precedente periodo è elevato al 35 per cento degli oneri
sostenuti dal contribuente, qualora l'erogazione liberale sia a favore di organizzazioni di
volontariato"
Deduzione dal reddito
Il secondo comma dello stesso articolo prevede invece che "Le liberalità in denaro o in natura
erogate a favore degli enti del Terzo settore non commerciali di cui all'articolo 79, comma 5,
da persone fisiche,
enti e società sono deducibili dal reddito complessivo netto del soggetto erogatore nel limite
del 10 per cento del reddito complessivo dichiarato"
Modalità tracciabile
In entrambi i casi il beneficio fiscale è consentito, per le erogazioni liberali in denaro, a
condizione che il versamento sia eseguito tramite banche o uffici postali ovvero mediante altri
sistemi di pagamento tracciabili.
Suggeriamo inoltre di indicare chiaramente nella casuale che trattasi di Donazione perchè i
versamenti effettuati a titolo di quota associativa non godono degli stessi benefici.
E' importante conservare copia della disposizione di bonifico effettuata da allegare alla
Dichiarazione dei redditi. In caso di smarrimento può fare fede anche copia dell'Estratto conto del
conto corrente